Chiesa San Valentino Martire

Tra le varie strutture storiche dislocate nel territorio della frazione di Ponte della Muda sicuramente quella che ha maggior valenza sia come edificio sia nell’ambito dell’arte e della storicità è la chiesetta di San Valentino. Essa si trova al margine ovest della piazza principale del paese da cui è possibile accedervi.

La datazione più antica rinvenuta inerente il primordiale corpo di fabbrica risale al 13 maggio 1599, datazione dalla quale è stato possibile (approfondendo la ricerca) risalire e constatare che esso venne costruito nel corso dei trent’anni antecedenti a tale anno. Alle origini la chiesetta era costituita solamente dall’attuale presbiterio anche se il rinvenimento di una fondamenta avvenuto nel corso di un restauro attuato alla fine del secolo scorso fa presupporre che ci fosse annesso un altro corpo: una piccola aula ove vi potevano accedere coloro che avevano piacere di presenziare alle funzioni religiose.

Originariamente la chiesetta venne intitolata a San Pancrazio il quale è riconosciuto come il protettore dei cavalieri. Non a caso venne scelto questo santo perché in stretto rapporto con il palazzo del dazio in cui vi risiedevano i daciari ed i cavalieri del sal di Treviso. A partire dagli inizi del XVIII secolo, gradualmente San Pancrazio venne soppiantato a favore di San Valentino: il santo tuttora venerato.

Nei primi anni dell’Ottocento, il centro del paese di Ponte della Muda venne interessato da migliorie urbane: l’allargamento della piazza, la costruzione di nuovi edifici, la realizzazione di nuove vie di comunicazione, ecc. Anche la chiesetta subì un cambiamento: venne ampliata con la costruzione dell’attuale aula, della sagrestia e del campanile. Anche la primordiale struttura (il presbiterio) venne rivalutata. Per i successivi duecento anni la chiesetta non subì ulteriori consistenti interventi di ristrutturazione ossia fino al 1990-1992.

Ma oltre alla longevità dell’edificio ciò che maggiormente la fa rientrare tra le opere di assoluto valore è l’altare che cela al suo interno. Un altare dal valore inestimabile essendo uscito dalla bottega di famosi intagliatori cenedesi: i Ghirlanduzzi. L’altare però non venne commissionato dalla gente popolare di quel tempo (troppo oneroso per i cittadini di allora per permettersi un tale lusso), ma fu posizionato ove ora si trova agli inizi del secolo scorso. Infatti, l’altare proviene da un oratorio, ora non più esistente, appartenuto ad una nobile e potente famiglia pordenonese la quale era proprietaria di una vasta area terriera in quel di Ponte della Muda fin dalla fine del Cinquecento. Qui vi fece erigere un palazzo abitato dagli stessi fino al 1910. Poi, a seguito dell’estinzione della famiglia qui risiedente, l’oratorio fu demolito e l’altare venne traslato nella chiesetta di San Valentino come pure altri oggetti religiosi.

Con la costruzione della nuova chiesa parrocchiale terminata nel 1968, la chiesetta di San Valentino da quell’anno venne accantonata e lasciata in balia dell’inesorabile trascorrere del tempo e delle intemperie: nessuno era al corrente del valore artistico in essa presente. Solamente a seguito del restauro avvenuto tra il 1990 ed il 1992 vennero compiuti degli studi sia strutturali sia artistici mettendo così in evidenza quanto di più prezioso c’è a Ponte della Muda.

Per coloro che volessero approfondire le vicende della chiesa di San Valentino segnaliamo l’opera di Gian Marco Mutton: “La chiesetta di San Valentino 3° volume

Dove si trova?

Si trova in piazza 12 Novembre

Hai bisogno di aiuto?

Contattaci per qualsiasi informazione.

prolococordignano@gmail.com
+39 334 30 27 242