Parco dei Carbonai
Fin dal Seicento, quando questa zona era sotto la dominazione della Serenissima, ha cominciato a diffondersi la figura del Carbonaio (el Carboner): da marzo a ottobre, il carbonaio si trasferiva in montagna con la famiglia per la produzione di carbone vegetale.
Dopo la seconda guerra mondiale, il lavoro del carbonaio è poco a poco scomparso, ma la tradizione non è andata persa e oggi a Cordignano (Treviso), ai piedi della Foresta del Cansiglio, è nato il Parco didattico dei Carbonai, nel quale viene mostrata a grandi e piccini com’era la vita dei carbonai in montagna.
Nel parco, sono organizzati anche laboratori didattici, rappresentazioni, dimostrazioni storiche e una festa (a luglio) in cui degustare polenta, formaggi e vini locali, e soprattutto il frico – a base di patate e formaggio – preparato a regola d’arte.
Il Casòn.
All’interno del Parco sono stati ricostruiti il Casòn, cioè la casa dove abitava il carbonaio e la famiglia (che partecipava attivamente al lavoro), le aie carbonili, cioè gli spiazzi di lavorazione, e il Pojat, dove veniva materialmente preparato il carbone.
Da qui i visitatori vengono accompagnati da ex carbonai e guide esperte nella foresta di faggi fino al museo del carbonaio, dove tra vecchi attrezzi, oggetti di uso comune e fotografie d’epoca riscopriranno l’antico mestiere che tanta importanza ha avuto, fino all’inizio del XX secolo.